giovedì 21 marzo 2013

Un lato veramente positivo

Capita di sbagliarsi. L'uomo vive di pregiudizi che spesso si rivelano infondati. Come me l'altra sera, che dopo aver evitato la pallottola de "Il lato positivo" che la donna voleva assolutamente vedere e che io invece no, piuttosto mi sparo il mago di Oz, mi sono sentito morire quando mi hanno detto "dai andiamo al cinema, si va tutti a vedere "Il lato positivo". E mi sono sentito un perseguitato dalla sorte e mi sono disperato, perché a me questi film dei tizi depressi che si trovano e insieme rimettono in carreggiata la loro vita proprio non li reggo. Mi annoio a morte, cerco di fuggire dal cinema, insceno un incendio o un attacco di cuore perché no, vi prego, un altro fottuto film su gente che sta male e l'ammore che vince sempre sull'odio, NO!

Poi vai a vedere il film e scopri che sei un coglione. Perché "Il lato positivo" ti piace da morire e adesso dovrai per sempre far finta con la donna che non ti è piaciuto perché altrimenti te lo rinfaccerà a vita e speriamo che non legga il blog (di solito non lo fa, ma la legge di Murphy è spietata).
Insomma, forse avrete capito che questa è la recensione de...

Una commedia leggera con un finale semplice. Era l'ora! (ndr.)
Trama: Pat Solatano è un uomo con un problema. Soffre di un complesso dipolare e ha manie di persecuzione. Vive in mezzo a scatti di rabbia che riesce perlopiù a controllare, fino al giorno in cui torna a casa e scopre che la moglie, dopo aver messo su la canzone del loro matrimonio, sta copulando nella doccia con il professore di matematica della scuola in cui entrambi lavorano. Con il professore pelato di matematica. Con la loro canzone sotto. E il tizio gli dice pure "forse dovresti andartene".
Stranamente Pat perde la calma e lo prende a pugni fino a ridurlo in fin di vita. A quel punto la sua vita va in frantumi. Patteggia l'accusa di aggressione e viene internato in un ospedale psichiatrico per 8 mesi, al termine dei quali è ormai consapevole dei suoi problemi e pronto ad affrontarli, nonché a riconquistare sua moglie.
Poco tempo dopo incontra Lei: Tiffany.
Tiffany è una donna con un problema. Suo marito è morto e, per cause che scopriremo nel corso del film, lei si sente responsabile. Inoltre soffre di un fortissimo complesso di inferiorità nei confronti della sorella che, peraltro, è amica della moglie di Pat. Per reazione a tutto questo beh, vi dico solo: "gangbang, ufficio, saffico, bdsm" e lascio a voi immaginare il resto.
I due diventano amici e stringono il più classico dei patti: se lui accompagna lei alla gara di ballo, lei consegnerà una lettera alla moglie per lui aggirando il mandato restrittivo.

I voti - cosa ci è piaciuto e cosa no

Jennifer Lawrence: 10
Decisamente oltre. Il personaggio di Tiffany è letteralmente crepitante di vita e assolutamente centrato. La disperazione e la gioia di vivere, l'eros e l'odio si intrecciano a dar vita a una personalità terribilmente affascinante. Tanto che a 30 secondi dalla sua apparizione già sappiamo tutti come andrà a finire. Una qualsiasi conclusione che non contempli il trionfo dell'amore tra i due protagonisti sarebbe assolutamente irreale.
Situazioni ben scritte, dialoghi fulminanti, una recitazione senza indugi e sbavature. Qui l'Oscar come migliore attrice ci sta tutto e se non glielo davano avrei promosso una colletta per farne forgiare uno in oro massiccio.

De Niro: 9
Ci sono attori a cui puoi far fare qualsiasi cosa e De Niro lo dimostra sempre. Passa un terzo del tempo a fare le faccette buffe, un terzo a picchiarsi con Pat e un terzo a guardare le partite di football, e metà delle risate del film (e durante il film si ride tanto) hanno in qualche modo a che fare con lui.
Bravo Bravo Bravo Bravo. Ma è De Niro, da lui ce lo aspettiamo. Per questo va dietro la Lawrence nell'indice di gradimento.

L'idea che la normalità non esiste: 8
Siamo tutti pazzi e tutti abbiamo le nostre manie e i nostri problemi. Le famiglie dei due protagonisti sono un campionario di stranezze e ossessioni. Tutto ciò che separa le persone "normali" da chi deve rivolgersi ad uno psichiatra è un leggerissimo strato di autocontrollo che a ogni occasione può infrangersi. Oltre al fatto che alcune manie sono meno visibili e dannose di altre.
Concetto non nuovissimo ma esposto con eleganza.

Bradley Cooper: 7
Alcuni lampi di bravura ci sono (tipo l'arrabbiatura con Hamingway) ma per la maggior parte del tempo si limita a svolgere il compitino di quello problematico ma che vuole rimettersi in carreggiata. Rischia di appiattirsi sulla recitazione da manuale del pazzo: le euforie un po' finte, gli smarrimenti un po' troppo opportuni ecc., ma in fondo il suo lavoro lo fa e lo fa bene.

Il resto del cast e la trama: 6
Un bel gruppo di personaggi secondari. Divertenti, ben caratterizzati nonostante il poco spazio a disposizione. Trama scontata nella sua evoluzione ma che si riscatta con molti piccoli colpi di genio che illuminano di ironia uno scorrere degli eventi altrimenti scontato. Fa venire voglia di leggere il libro da cui è tratto il film (Matthew Quick "L'orlo argenteo delle nuvole).

Il poliziotto: 5
Dash Mihok interpreta un agente messo alle calcagna di Pat per assicurarsi che faccia il bravo ora che è uscito dall'ospedale. Non è colpa dell'attore, ma non ci è piaciuto. Apparizioni un po' randomiche, fuori contesto, né sembra granché affiatato con il resto del cast. Presenza praticamente ininfluente nell'arco narrativo.

Il tradimento della moglie: -15
Ok, qui c'è qualcosa che non va e dipende assolutamente dalla scelta degli attori. Chiariamo: io non mi intendo di bellezza maschile. Cioè, capisco quando uno è bello e quando è brutto, ma se dovessi, a parità di fattori, indovinare chi fra due può attrarre di più una donna media beh, mi troverei in difficoltà. Di una cosa però sono certo, non esiste un universo parallelo in cui una donna può preferire il tizio vecchio, pelato e brutto della doccia a Bradley Cooper. Se esistesse ci sarebbe un po' più di giustizia nel mondo ma cerchiamo di essere realisti per favore.

Media ponderata: 8
Un film che spremerà fuori il vostro lato romantico costringendovi a sorridere come cretini durante il finale. E poi la Lawrence è veramente troppo sexy. Da denuncia.

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